Cicco's lab

“True ignorance is not the absence of knowledge, but the refusal to acquire it.”
― Karl r. popper —

The Neuropsychopharmacology research group of the University of Camerino investigates the neurobiological mechanisms involved in addiction to discover potential pharmacotherapeutic candidates for its treatment. The research is based on preclinical models that aim to reproduce the human condition and which allow to analyze many of the behaviors associated with addiction, such as motivation, withdrawal syndrome and relapse. They also allow for the study of behaviors that often show co-morbidity with addiction, such as heightened sensitivity to stress, anxiety, and depressive symptoms. We have maintained for several years a unique colony of alcohol-preferring genetically selected rats that are used to investigate the neurobiology of alcoholism and represent an unique preclinical model for the development of pharmacotherapies. To elucidate the neurobiological mechanisms underlying genetic vulnerability, the study of behavior is supported by other approaches that allow to uncover the neurobiology of the disorders. These techniques include the analysis of proteins, gene expression, immunohistochemical techniques, as well as intracranial surgery. Altogether, these strategies have made it possible to study the role of numerous neurotransmitters involved in the phenomenon of abuse.

Il gruppo di ricerca in Neuropsicofarmacologia dell’Università di Camerino studia i meccanismi neurobiologici coinvolti nella dipendenza da sostanze d’abuso per scoprire potenziali candidati farmacoterapeutici per il suo trattamento. La ricerca si basa su modelli preclinici che hanno lo scopo di riprodurre la condizione umana e che permettono di analizzare molti dei comportamenti associati alla dipendenza, come la motivazione, la sindrome di astinenza e la ricaduta nell’uso di una sostanza. Essi permettono anche lo studio di comportamenti che spesso mostrano co-morbidità con la dipendenza, come spiccata sensibilità allo stress, ansia e sintomi depressivi. Manteniamo da diversi anni una colonia unica di ratti alcol-preferenti, geneticamente selezionati che viene utilizzata per investigare la neurobiologia dell’alcolismo e rappresentano un modello preclinico unico per lo sviluppo di farmacoterapie. Per delucidare i meccanismi neurobiologici alla base della vulnerabilità genetica, lo studio del comportamento è affiancato da altri approcci che consentono di approfondire la neurobiologia dei disturbi studiati. Tra questi vengono impiegati l’analisi delle proteine, dell’espressione genica, tecniche immunoistochimiche nonché la chirurgia intracranica. Queste tecniche hanno permesso di studiare il ruolo di numerosi neurotrasmettitori nell’abuso.

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